Il caolino, famosa roccia dai mille usi, è una roccia prevalentemente costituita da caolinite, ossia da un minerale silicato delle argille (alluminio silicato idrato). Si tratta di una roccia sedimentaria, prodotta dall'azione dell'acqua sul feldspato (gruppo di minerali che si cristallizzano dal magma), dall'aspetto terroso e tenero. Ciò che caratterizza il caolino, oltre alla molteplicità di utilizzi cui si presta, è il colore bianco o grigiastro, anche se, talvolta, questa roccia può assumere colorazioni rossicce o arancio per la presenza di ossido di ferro. L'apprezzatissima colorazione bianca viene però mantenuta anche a seguito della cottura; caratteristica che ha portato il nome 'caolino' ad essere impropriamente usato anche per indicare minerali dalla diversa natura ma che mantengono il proprio colore anche a seguito della cottura.
Il caolino deve il suo nome alla collina da cui venne estratto per la prima volta nel XVIII secolo. La scoperta avvenne in una regione della Cina, presso un importante giacimento sul monte Gaoling. In seguito, vennero scoperti anche giacimenti di caolino sul territorio europeo; la scoperta, che rese così possibile l'utilizzo del caolino nella creazione di ceramiche, avvenne nel 1709 da parte di Johann Friederich Botrger, un alchimista tedesco. Da quel momento, si scoprirono poi altri rilevanti giacimenti, tuttora attivi, in Giappone, in Gran Bretagna, Francia, Russia, Repubblica Ceca ed in Germania. La larga diffusione di questa roccia ed il suo basso costo, nonché la capacità di assolvere a diverse funzioni, hanno dunque portato il caolino ad essere un materiale assai utilizzato all'interno di differenti lavorazioni.
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